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In Francia l’agricoltura urbana si sta diffondendo ma stenta a consolidarsi

lacroix.com ha pubblicato un articolo sulla diffusione dell’agricoltura urbana in Francia.

Secondo Anne-Cécile Daniel, presidente dell’Associazione francese di agricoltura urbana professionale (Afaup), si stima che oggi in Francia siano presenti circa 400 fattorie urbane:

La maggior parte delle quali coltivano in terreno aperto o compost, usando tecniche tradizionali. Ma i processi sono vari e complementari e la cosa più importante è che si adattino al luogo: nei terreni incolti, sui tetti o nei parcheggi…

Sempre più fattorie urbane stanno investendo nelle metropoli francesi. Dietro l’effervescenza del settore, però, si nasconde una realtà complessa: è ancora difficile guadagnarsi da vivere attraverso la produzione alimentare in città e gli ostacoli sono tanti. Il costo di produzione in città è molto più alto che in campagna. Gli spazi sono più piccoli, la logistica è più costosa, si paga di più per la manodopera, ecc. Gli agricoltori sono soggetti a normative più complesse per l’insediamento delle loro aziende agricole e non possono giovarsi degli aiuti tradizionali destinati all’agricoltura.

Per aiutare il settore a svilupparsi, alcune comunità hanno lanciato programmi o piani d’azione per incoraggiarne la realizzazione. A Parigi, per esempio, il programma Parisculteurs dal 2016 offre spazio e sostegno agli agricoltori urbani che stanno iniziando. Ha finora permesso di allestire 75 siti a Parigi per la produzione di 800 tonnellate di frutta, verdura, funghi ed erbe aromatiche.

L’Urban Floral Farm, che produce bouquet di fiori sul tetto dell’ospedale Debré e in ex terreno abbandonato a Vitry, ha beneficiato del programma Parisculteurs e di quello più recente di Paris Sème che contribuisce al finanziamento dei suoi progetti. “Dal 2019 non abbiamo mai ricevuto uno stipendio” ammette tuttavia Félix Romain, il suo co-fondatore.

Per sopravvivere, gli agricoltori spesso non hanno altra scelta che diversificare le loro fonti di reddito. “Le fattorie servono come base per servizi come l’istruzione, il team building, il noleggio spazi, formazione, competenze ecc.” sottolinea Véronique de Saint-Gès, ricercatrice presso l’Istituto nazionale di ricerca agronomica (Inrae).

L’agriculture urbaine essaime mais peine à s’enraciner